Imperia Porto Maurizio – IL PESCE MATTO
(Trattoria del mare) – Lungomare C. Colombo 140
Tel. 0183 754 557
A circa un chilometro dall’uscita autostradale Imperia Ovest, sul lungomare del quartiere Prino a Porto Maurizio, dove c’è una “processione” di ristoranti adiacenti uno all’altro, è stato aperto da circa un mese questo nuovo locale che mi pare parta e prometta bene.
L’ambiente parrebbe forse avere ancora qualche particolare da completare. La sala all’interno è vasta e si presta a banchetti e cerimonie, il minuscolo patio invece, sobrio, in legno con pitturazione bianca, ha pochi tavoli un aspetto minimalista e spartano ma invitante e simpatico, proprio per la sua semplicità. C’è l’aria condizionata, l’illuminazione è classica a globi bianchi, i tavoli sono rustici con tratti di colore decapato bianco, le sedie in metallo senza braccioli hanno stile (e leggera imbottitura nella seduta), le tovaglie sono passanti, i tovaglioli in cotone sono abbastanza grandi, i bicchieri sono importanti così come le stoviglierie e le posate, di una finezza da arricchire e dar tono all’insieme.
Un antico proverbio cinese dice “Chi non sa sorridere non apra bottega”. Al mio passaggio, di buonora, a locale ancora semivuoto, mentre il patron tutto serio e senza dire ne ai ne bai, osserva silente (ma kissene!), ecco una giovane camerierina che mi accoglie dandomi la buonasera e mi rosola poi di cortesie/premure dall’ inizio alla fine pasto, senza alcun calo di attenzione nel durante. Appena seduto mi porta al tavolo una coppetta colma di olive, un cestino azzurro con tre fette di pane, due pacchetti di grissini torinesi e due minicanestrelli
in tavola c’è una bottiglia di olio evo (extravergine d’oliva) dei Fratelli Fresia di frazione Clavi.
Gervaso ha scritto che “l’uomo non è fatto per prendere delle decisioni, basta vederlo al ristorante davanti alla carta”. Ma, con manforte di un servizio così, è stato facile scegliere tra i cinque antipasti (6-8 euro), tra i quali cito i calamari alla griglia ma anche un non banale e morbido prosciutto San Daniele con fichi o melone. Tra i sei primi (7-11 euro) cito gli abbondanti gnocchetti (non di patate) fatti in casa con ragu di scorfano, oppure i maltagliati “ciù ciù” Fagioli di Conio cozze e pesto. Tra i 4 secondi (14 euro) offrono filetto di spigola al cartoccio oppure una frittura mista di paranza. Per chi desidera carne ecco la tagliata di manzo con rosmarino cotta al forno. Il tutto servito con i contorni del giorno.
La carta vini al mio passaggio non c’è ancora, ma mi dicono che arriverà a breve. Nel frattempo in calce alla carta cibi sono indicati il quartino di non meglio specificato “vino della casa” e anche “la mezza” rispettivamente a 2,50 euro e 5 euro. Andando però alla vetrinetta frigo trovo una decina di etichette e all’ingresso della sala c’è anche una lavagnetta , “uso” carta vini , sulla quale “scopro” un inatteso buon CABREO di Toscana, che a 30 euro è anche di rara convenienza.
Nel conto non applicano né il coperto né la percentuale per il servizio, voci che solitamente “aggiustano” la nota finale dei locali a prezzi bassi. L’acqua mi è stata fatturata solo 1 euro. Per finire segnalo il loro “Menu fisso di pesce” così composto: quattro antipasti + un primo + un secondo + un dolce + acqua e vino della casa + caffè, per un totale di 30 euro tondi tondi. Concludendo: un ristorante concreto che merita attenzione per la qualità del pescato, perche ha un buon cuoco (al quale vivaddio fanno la spesa), perche servono quantità generose pur applicando prezzi moderati.