La recensione: Ristorante La Riserva a Santo Stefano al Mare

15 08 2016 (10)                                Santo Stefano al Mare  –   LA RISERVA

Via Roma 51  –  Tel. 0184 484 134

Sito a pianterreno dell’ex Casa del Vescovo Filippi, con decenni di apertura e tre generazioni (Igor e Chantal, il loro figlio Karin e ora la giovane nipote Anthea) che hanno visto passare a questi tavoli il Gotha degli ospiti della Riviera Ligure e anche Montecarlina, località quest’ultima dove Igor crebbe professionalmente facendo tesoro di esperienze. E anche di molti episodi “gustosi” che, se in vena, potrebbe anche raccontarvi. Una sera un “babbascione” fors’anche profumato con Supponence+Arrogance, venne qui e d’acchito sbulaccò: “Ostriche, caviale e Chateau d’Yquem”. Fu prontamente accontentato ma, all’arrivo di quel bendidio la consorte mormorò un bel “Così un’altra volta impari”. Oltre alle tre sale interne (una si presta benissimo a cene riservate), in questa stagione è il bel patio (senza vista), che accoglie calmo e lontano dall’ “ambaradan” ferragostano dei dintorni. Grandi ombrelloni bianchi, aiuolona con cespugli e fiori divisori rispetto a un locale confinante, sedie comode con cuscini. Ai tavoli, tovaglie di colori differenti, fiammella, minuterie in ceramica di Albisola, cestino di pane rustico  a fette e grissini, sale, pepe, olio di Pompeiana di loro produzione e anche il classico limone con foglia fresca come d’uso ai tempi.

In carta è scritto letteralmente “I prodotti sono da intendersi FRESCHI salvo diversa specificazione”, una bella chiarezza non facile a trovarsi altrove. Vi sono elencati sei antipasti dai 12 ai 15 euro, tra i quali preferirei il salmone di cattura canadese affumicato, oppure il foie gras del Perigord preparato in casa, con sapore decisamente “personalizzato Chantal”. Nove primi piatti da 12 euro come il risotto ai frutti di mare oppure altri prezzati secondo quantità, come i tagliolini con tartufo bianco d’Alba o “tartufi neri” in questa stagione. Una menzione a parte merita la Boullabaisse di Igor, preparata solo su prenotazione molto anticipata. Sei secondi, dai 15 ai 25 euro, tra i quali i Gamberi di Sanremo alla griglia o semplicemente al vapore, nonché, meraviglia del largo circondario, il pesce alla brace, la cui griglia troneggia estate e inverno sempre accesa all’ingresso del locale: un piatto che, già di suo, merita una capatina qui.

Cinque i secondi di carne, dai 16 ai 22 euro, tra i quali il filetto di bue alla Rossini, oppure un bel gigot di agnello, ma preparato con “agneau presalé”, non d’uso consueto  fuori Francia. Cinque i dessert, da 5 euro, tra i quali un assortimento di formaggi, nonché quattro dolci, tra i quali “l’Assortimento Riserva”  per chi ancora regge dopo quanto lo avrà preceduto, perché tutti i cibi saranno stati serviti in quantità serie.

Circa un centinaio i vini in carta molti dei quali a 18 euro. Per i bianchi francesi, in linea di chiarezza, è specificato che “non sono freddi”; occorre quindi prevedere una ventina di minuti di secchiello“.

Il servizio, ben fatto, con efficienza e gentilezza, è più taciturno che loquace; ma se Karin s’accorge che gradite, motteggia serio e a tratti qualche arguta facezia e finisce per farsi perdonare anche la sua tendenza di offrire a voce sia i cibi che i vini. Io chiedo, come sempre, entrambe le carte, pur ascoltando le integrazioni a voce. Oltretutto, se non vorrete scegliere alla carta, nella stessa troverete un ricco Menu Degustazione che costa, incredibilmente soltanto 30 euro.