Come scegliere e ordinare il vino al ristorante

                                                
Il sito ” Internazionale” pubblica un lungo articolo sull’argomento. Ne faccio un riassunto qui di seguito.                                                                                                             

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“Il ricarico :  Il vino più economico ha un ricarico maggiore, e viceversa. C’è una sola eccezione a questa regola: la seconda bottiglia più economica sulla carta dei vini.

Il trucco della seconda bottiglia più economica.  Nessuno vuole fare la figura del tirchio quando si tratta di ordinare il vino.  Molti ordinano la bottiglia di quella che ha prezzo appena superiore alla più economica. Chi fissa i prezzi lo sa  e la ricarica maggiormente. Non abbiate paura di scegliere la bottiglia più economica sulla carta. Spesso  è un buon vino.

Il vino della casa:  Evitatelo vino sfuso non etichettato.

Marchi e vitigni unici Provate ogni tanto anche i marchi meno noti e i vitigni autoctoni.  Se un ristoratore fa lo sforzo di includerli nella carta  deve valerne la pena in termini di qualità e prelibatezza.  Spesso i ricarichi di prezzo sono inferiori.

Effetto ancoraggio. E’ la tendenza a lasciarci condizionare dalle osservazioni iniziali nel valutare le percezioni e decisioni successive. Esempio: se in carta il 70% dei vini che costa sopra ai 70 euro, un vino a 50 euro pare conveniente. Non cascateci e, se avete stabilito di non spendere più di 30 auro per il vino, ancoratevici e ordinate quello (ammesso che cia sia in carta un vino da 30 euro, ovviamente).

Abbinamenti vini/piatti – La regola è di scegliere le portate prima di ordinare il vino. Se state pensando di ordinare un piatto amaro, piccante o dolce potete chiedete consiglio all’addetto al vino. Diversamente  ordinate pure il vino che solitamente vi piace.

Il copione per ordinare il vino. Ecco quello che dovete comunicare: 1) rosso o bianco – 2) fruttato o non – 3) corpo leggero (per fare un paragone con il latte, corrisponderebbe al latte scremato), medio (latte intero) e pieno (panna) – 4) il prezzo. Qui la questione può farsi delicata, soprattutto se non volete sfigurare con i commensali. Come comunicare il limite di prezzo al cameriere? Semplice! Vi basta aprire la carta dei vini, indicare direttamente una bottiglia con un prezzo per voi accettabile e dire: “Sto pensando a una bottiglia come questa”. Per tacito accordo nel settore della ristorazione quella frase si traduce in “questo è precisamente il prezzo che sono disposto a pagare, ma non voglio dirlo ad alta voce”. Funziona che è una meraviglia, sempre.  In sintesi: ” Vorrei ordinare una bottiglia di vino rosso per tutti. In genere preferiamo vini di corpo medio che siano gradevoli e fruttati. Sto pensando a una bottiglia come questa (indicate il prezzo), ma mi piacerebbe avere qualche consiglio in base alle nostre preferenze”. Tutto qui! Così sarete ufficialmente maestri dell’ordinare il vino e lascerete i vostri amici a bocca aperta dallo stupore. E, cosa ancora più importante, avrete dato al cameriere informazioni più che sufficienti per avere ottimi consigli.  

4. Assaggiate il vino. All’arrivo del vino controllare che l’annata sia quella che avete ordinato. Il cameriere poi stapperà la bottiglia e verserà un piccolo assaggio del vino nel bicchiere, così potrete accertarvi che non sappia di tappo o non abbia altri difetti. Attenzione: lo scopo di questo rituale non è stabilire se vi piace o no il vino! Ma solo se il vino è immune da difetti, come il sapore di tappo, fenomeno raro.

(Riassunto dal sito “Internazionale” – Traduzione di Monica Cainarca)

 

 

 

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