Al vostro critico rischiatutto stavolta è capitata di spalle, là in fondo vicino alle finestrature, una “cioè-cioà” habitué del locale che, in una sala semivuota come da foto, “spot-tava” trillanti gridolini intercalati a un manifesto “basto” (verso un sempre più silenzioso lui), con voce argentina e “kissene” della propria privacy … In questi casi, che possono fare i ristoratori, cui noi tutti, “savasandire”, chiediamo ovviamente sempre tutto e di più e magari ancora altro? Bah, a locale semivuoto, potrebbero forse non concentrare i clienti in un’ unica zona a tavoli confinanti, e pazienza se a fine serata il riassetto diventerà più lungo.
Veniamo a informazioni più utili. Non cercate ai bivi l’indicazione Deglio, ma prendete sempre per Villa Faraldi e oltrepassatola troverete la sua Frazione Deglio. Davanti al locale c’è un facile parcheggio giungendo per tempo, altrimenti c’è la piazzetta dalla chiesa. Il locale è capiente, di arredo vintage personalizzato e l’accoglienza è familiare. Mentre sbocconcellate la
focaccia e i grissini di loro produzione, ecco la domanda amicale “Cosa preferite mangiare?” ma nel contempo vi allungheranno la carta la quale precisa che la pasta fresca e l’olio extravergine d’oliva sono di loro produzione. La sosta in questo locale mi offre sempre diverse conferme: trovare cotanto pescato, essere accolti e serviti con competenza inattesa, trovare prezzi bassi nonostante la qualità della materia prima e le generose porzioni. Chapeau! Chi direbbe che a venti minuti dal casello di Cervo, in un ambiente agreste di uliveti antichi, possa trovarsi un ristorante che punta più
sul pescato fresco che non sulla cucina terragna?
Gli antipasti sono uno spettacolo: il Tradizionale (€ 12) ha otto assaggi, quello di pesce (€ 18) nove assaggi, quello di pesce crudo (€ 20) cinque assaggi. Chi vuole le ostriche qui le trova. Idem il piatto unico di cozze alla marinara (€ 10). I primi piatti sono nove, di cui sei a base di pescato, da 12 a 18 euro ciascuno. I secondi piatti sono dieci di cui sette di pescato, da 12 a 18 euro ciascuno. I dolci sono sette (€ 6 ciascuno). Tra i vari piatti il citato Antipasto di pesce inizia con polpo con patate e prosegue con ostriche, pesce spada affumicato, salmone marinato, gamberetti in salsa di porro,
frittura di calamari cipolle zucchine e gamberi, lumachine in salsa di pomodoro e timo, per finire con cozze alla marinara. Anche la grigliata di pesce, come secondo, non è da meno. In carta è indicato il “Vino della casa” a 10 euro, ma il patron è un competente e anche appassionato per cui, anche senza scegliera da una carta,
sarà facile che riesca ad appagare ogni vostra ragionevole richiesta e anche a prezzi piacevolmente sorprendenti. Il servizio è pronto, franco, familiare. La sera del mio passaggio il locale aveva anche qualche festone tipo ballo campestre d’antan che faceva allegria. Come del resto pare lo spirito di questo locale, dal quale tutti escono sorridenti, sempreché si preferisca il buon cibo a prezzi convenienti rispetto ad altri più fatui trallallà. Il 1° Menu Degustazione è di due portate tradizionali e dessert (€ 20) – Il 2° Menu degustazione è di tre portate tradizionali e dessert (€ 25) – Il 3° Menu Degustazione è di due portate di pesce e dessert (€ 30). Una festa davvero!