I “semafori” della UE e le etichette sugli alimenti

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Gnews.it pubblica un articolo di Maura Sacher, nel quale scrive tra l’altro: “Una nuova battaglia si sta combattendo contro il sistema di etichettatura degli alimenti introdotto nel Regno Unito fin da prima della ufficializzazione del giugno 2013, il cosiddetto “sistema a semaforo”.

Ogni Paese ha diritto di indirizzare i propri consumatori verso scelte consapevoli. Evidenziare i profili nutrizionali dei prodotti in vendita sugli scaffali è buona cosa, specialmente se finalizzata ad una campagna a vantaggio della salute e contro l’obesità. E sembra sia questa la finalità nell’UK, condivisa pure dalla Francia. L’obiettivo è classificare i prodotti sul mercato come più o meno salutari in base ai contenuti di grassi, sale e zucchero. Semaforo verde: alimenti sani, da consumare senza limiti. Semaforo giallo: alimenti da mangiare con moderazione. Semaforo rosso: alimenti poco sani, da mangiare solo una volta ogni tanto.

Che è successo? Si è scoperto che le campagne di marketing UK ispirate a salute e benessere (pur recepite nelle dichiarazioni nutrizionali del regolamento UE 1169/2011) potevano presentarsi come concorrenza sleale, insomma da inquadrare in pratiche commerciali scorrette.

… omississ..

Non è vero che il sistema inglese dei ‘semafori’ sia stato bocciato dalla Commissione Europea dell’Agricoltura, come titolano alcuni media, la verità è con il voto del 12 aprile 2016 l’Europarlamento ha invitato la Commissione europea a riesaminare la base scientifica del sistema a semaforo.

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