La recensione: Ristorante Braccioforte a Imperia

17 02 2016 (2)                                        Imperia  – Chez Braccioforte

Calata Cuneo 33 – Tel. 0183 329 4752

In sala è esposto orgogliosamente il Premio di Alta Gastronomia Mario Soldati che il Centro Pannunzio gli ha conferito nel 2012. Questo ristorante è una istituzione della primissima metà del secolo scorso. E’sempre stata un punto di riferimento per la materia prima ineccepibile ed anche per la professionalità di Patron Braccioforte, franco e immediato, non accomodante ad ogni costo che, comunque, gli ha assicurato da decenni clienti fedeli che ne hanno sempre apprezzato l’onestà. Ultimamente, con l’ingresso in sala dell’ ennesima ultima generazione,  il patriarca della ristorazione della calata del porto mi pare più morbido, disponibile e, ad esempio, non si adombra più se, non accontentandovi del menu a voce, insistete per la carta. Molti la vogliono anche per regolarsi sui prezzi, che evidentemente non si prestano ad esser snocciolati “corampopulo” durante la “recitazione” dei titoli delle portate. Il fatto è che le pescherie sono vicine e le forniture “first minute” di pescato “ancora vivo” fanno a pugni con la redazione di una carta giornaliera, necessariamente ingessata se se ne pretende la stampa, rispetto all’evolversi degli arrivi, anche a sorpresa. Comunque la carta, come “di legge” c’è e viene opportunamente integrata dalle offerte a voce, per chi apprezza, e da essa traggo qualche titolo. Dei cinque antipasti cito “la crudità dei nostri orti” e anche il ricco “piatto di crostacei cotti al vapore con giardinetto di verdure di stagione”. Dei cinque primi va citato innanzitutto lo storico “risotto de l’Antica Osteria della Marina”, poi nei primi ci sono “le paste fresche Chez Braccioforte” oppure gli “gnocchetti di patate rosse padellati alle cozze e vongole veraci”. Dei dieci secondi (tre di carne) la grigliata di gamberi e scampi è un invitante plus, ma il pescato gratinato al guazzetto di pomodoro profumato al basilico e olive Taggiasche è un altro classico che non tradisce. Come si vede non sono ricette né innovative né fantasiose, ma se avete intenzione di coniugare il verbo mangiare senza tentennamenti, senza illusionismi di stoviglie “artistiche uso parsimoniosi”,  senza riempitivi di schiumette e pennellate varie, questo è il posto giusto. Tra i sei dolci in carta un piatto che ho trovato solo qui ed è la ghiacciata allo zabaglione su coulis di lamponi, altrimenti “si può andare” sul “norm-core” di un tortino al cioccolato, buonissimo, con gelato al croccante e frutti di bosco.

L’ambiente ha due sale di piacevole atmosfera, senza clamori nonostante i soffitti a volta e qualche habitué meno discreto; ci sono anche dei tavoli all’aperto intorno ai portici della calata (che, stanti le limitazioni imposte dal Comune, finiscono per essere di minore ambiance). Il servizio è accorto e capace ed ha anche molte cose da raccontare sulla storia e tradizioni di Imperia e della sua ristorazione, se lo gradite, ovviamente; altrimenti si limita correttamente a effettuare il suo compito con premura e cortesia collaudate. La carta vini è proporzionata alla “casa” e i ricarichi sono giusti. Per due piatti più dessert preventivate una spesa a partire dai 50 euro.

La prossima settimana : pubblicherò la recensione del nuovo spettacolare  “9 Villa La Pergola” di Alassio che ha appena aperto.

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