Apricale – RISTORANTE APRICALE DA DELIO
Piazza Vittorio Veneto 9 – Tel. 0184 208 008
Delio appartiene a una generazione di ristoratori che hanno non soltanto aiutato, ma spesso addirittura generato il turismo di questa Valle. Era già alla Favorita una trentina di anni fa, poi per lunghi anni trionfò al Gastone di Dolceacqua. Ma, essendo un sentimentale, e nutrendo vero amore per le tradizioni della sua Apricale e della sua famiglia, non appena se ne presentò l’opportunità, tornò alle sue terche brigasche dove, spendendo tutto se stesso, ha avuto l’intima soddisfazione di moltiplicare i molti clienti fedeli, diventati anche amici. Il locale consiste in due sale ben sistemate, il forno a legna sempre acceso, l’illuminazione decisamente solare, le mise en place curate, il servizio in scuro sempre presente al momento giusto, pur non peccando mai di petulanza. Anche le porzioni sono generose.
Dei sei antipasti cito la degustazione del tris consistente in Cima di coniglio, poi Tortino di carciofi e infine i migliori Previ del largo circondario (€ 15); oppure, per i più pigri (ma sempre raffinati) il tris di Salame Sant’Olcese Parodi di Genova più la Coppa Piacentina DOP nonché il Culatello con cotenna di Parma (€ 11). La pasta fresca è un po’ la tradizione della casa. Tra le quattro proposte ecco i ravioli di Prebuggiun alla fonduta di Toma di Pecora Brigasca (€ 11); per i vegetariani sono disponibili i saporiti tagliolini alla frantoiana (€ 11), ma il piatto forte e collaudato da decenni, è la Fidelanza (€11), ovvero pasta cùrta cotta in casseruola con salsiccia, porcini secchi, pomodoro, olive Taggiasche. Nei piatti di mezzo, oltre al loro tradizionale stufato di capra con fagioli bianchi di Pigna (€ 15), al cinghiale in umido con polenta (€ 16), spunta anche il pesce con lo stoccafisso accomodato in casseruola con salsiccia e fave (€ 15), nonché un altro magnificente tris, questa volta di grigliate di carni diverse (€ 20). Al dessert, se non siete in estate, val la pena di gustare il plateau dei sei formaggi (€ 15), ma certo la tradizione vuole lo zabaione del centenario con le Michette di Dolceacqua. Anche la carta vini è un plus e non si limita soltanto a vini della zona, né a etichette italiane… Ma insomma, possibile che non ci sia un difetto? Beh, hanno in carta il coperto a € 2,50, ma credo che, in pratica, non lo applichino mai, anche se verso certi furbastri abbuffini del piatto unico in due, può anche essere più che giustificato. Ecco, per Delio, uomo che da sempre dimostra rara dedizione nonché pazienza di Giobbe , l’obbiettivo ideale, concreto e raggiunto è appunto, beati noi, che qui tutto deve essere giusto e perfetto.