I bambini al ristorante

Il sito Bergamo post, http://www.bergamopost.it/che-succede/scuole-per-genitori-tutta-europa-per-educare-bambini-tiranni/ pubblica un interessante vademecum per gestire i bambini al ristorante. Eccone un assaggio. Per l’intero pezzo potrete accedere al link di cui sopra:

Avvisare

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È fondamentale che, quando prenotate in un ristorante, avvisiate della presenza di uno o più bambini. Per educazione innanzitutto, ma anche per permettere al ristoratore di organizzare gli spazi (se c’è la possibilità) al meglio, evitando così di mettere di fianco una famiglia con tre bambini piccoli e una coppia che ha deciso di regalarsi una cena romantica. Basta una telefonata anche per sapere se le famigliole sono ben accette oppure, come nel caso de La Fraschetta del Pesce, la presenza di bambini «non è gradita».

Una soluzione a portata di… borsa

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Per quanto siate genitori con la testa sulle spalle, non si può mai prevedere quando un bambino si lascerà andare a capricci irrefrenabili. E in questi casi le sculacciate o le sgridate servono a poco, anche perché rischiereste di disturbare ulteriormente gli altri clienti del ristorante. La cosa migliore da fare, dunque, è provare a prevenire. Portatevi sempre dietro un giocattolo oppure dei fogli di carta e dei pennarelli. Quando il piccolo inizierà a dare i primi segnali di irrequietezza, tirateli fuori e fatelo giocare o disegnare. Insomma, distraetelo. Vi assicuriamo che per un bel po’ di tempo starà tranquillo.

Fuori di là

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Mettete sempre in conto, quando andate in un ristorante con un bambino piccolo, la possibilità che faccia i capricci. Del resto i bimbi non sono fatti per stare seduti delle ore, hanno bisogno di distrazioni e non si può pretendere da loro lo stesso atteggiamento degli adulti. Ma allo stesso tempo il ristorante non è affatto il luogo adatto per impartire lezioni di comportamento e dare punizioni in caso di capricci irrefrenabili. In questi casi, dunque, la cosa migliore da fare è portarlo con sé fuori dal locale, parlargli, farlo calmare, magari distrarlo, e una volta tranquillizzato rientrare. Ricordatevi che al mondo non siete gli unici e il rispetto per gli altri vale tanto quanto quello per vostro figlio.

Un occhio all’orologio

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Un errore che fanno spesso tanti genitori quando escono a cena con i bambini è calibrare gli orari sul proprio stile di vita e non su quello dei pargoli. Se per gli adulti uscire a mangiare alle 20.30 e stare a tavola magari fino alle 23 è normale, per un bambino non lo è. È dunque importante calibrare le proprie scelte basandosi sugli orari dei più piccoli. Anche perché più il bambino ha sonno, più è facile che si lasci andare a capricci e scenate.

Coinvolgimento

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Bastano poche mosse per far sentire un bambino coinvolto. Spesso, infatti, i più piccoli, seduti a tavola con tante persone adulte, si sentono esclusi. I grandi parlano tra di loro, discutono, scherzano e ridono mentre lui è abbandonato a sé stesso, ai suoi giocattolini e ai suoi pennarelli. Risultato: inizierà a fare capricci con il solo obiettivo di attirare l’attenzione su di sé. La cosa migliore da fare, quindi, è coinvolgerlo con piccole attenzioni: leggere insieme il menù, scegliere il piatto che più gli piace, descrivergli cosa sta per mangiare, chiedergli se gli è piaciuto o meno. Bastano poche domande nei momenti giusti per non farlo sentire escluso.

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