Dal sito “Agrodolce”, al quale vi rimandiamo per altri dettagli e prezioso corredo fotografico . I particolari esaminati sono i seguenti:
” L’aspetto in generale. Una pizza che arriva al tavolo deve essere prima di tutto invitante, ovviamente ancora fumante, con i condimenti disposti con cura e non buttati sopra a casaccio. La quantità di condimento deve essere giusta, non eccessiva e neanche misera: trovare due dita di formaggio o salumi sopra la pizza non è indice di generosità estrema ma di approssimazione nel lavorare; viceversa un’eccessiva austerità nel topping è da considerare negativamente.
- Forma. Spesso si passa sopra alla forma della pizza che deve essere tondeggiante senza voler pretendere un stesura fatta con il compasso. ….. omississ.
- Cottura. Il nostro esame passa alla verifica della giusta cottura: si solleva il fondo della pizza e si verifica che non sia bianco e umidiccio, risultato di cotture frettolose … omissis
- Consistenza. Prestiamo attenzione alle consistenze già dal primo morso: un impasto correttamente maturato è scioglievole e leggero in bocca. … omissis
- Pomodoro e sale. Un pomodoro di qualità ha un’acidità bilanciata. In alcune pizzerie si cerca di mascherare la bassa qualità del pomodoro… omissis .
- Mozzarella. La mozzarella si deve presentare squagliata in modo omogeneo: quando sembra di plastica … omissis.
- Condimenti e abbinamenti. I condimenti devono essere in equilibrio fra loro senza elementi troppo predominanti. Fate caso anche agli abbinamenti scelti: non deve esserci un’accozzaglia di sapori e consistenze, ogni materia prima deve percepirsi distintamente.
Bonus: riconoscere una buona pizzeria
Mettete in moto il vostro spirito di osservazione quando metterete di nuovo piede in una pizzeria. È capitato a tutti di incantarsi davanti a un pizzaiolo al lavoro, con quei gesti coreografici e i ritmi precisi dettati dalle tante pizze che prendono forma ed escono fumanti dal forno. Ora fate caso ad alcuni dettagli: il forno (ipotizziamo a legna) deve essere pulito frequentemente ogni tot d’infornate, perché la patina scura e carbonizzata che si può formare sul pavimento è dovuta a residui di farina bruciati e non è il massimo della salubrità.
La fiamma accesa brandisce i dischi di pasta, ma se il forno non tira in modo adeguato si può notare una coltre di combustione, nebulosa e troppo bassa, che va a contatto con le pizze: questo non deve accadere. I pizzaioli lavorano in maniera concitata ma ogni pizza deve essere curata e non lanciata nel forno senza attenzione. Fare il pizzaiolo è un mestiere serio che non s’improvvisa: diventare dei clienti attenti ed esigenti può servire a migliorare l’offerta.”
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Sempre sull’argomento pizza, IL GASTRONAUTA , di cui al seguente sito: http://www.gastronauta.it/articoli/(2252-pizza-e-memoria-corta.html :
Aggia sfucuà: è Milano il centro della pizza di Antonio Nobile il 16/02/2016:
Pizza di qua pizza di là, Napoli su Napoli giù, convegno di là evento di qua, tutti la vogliono, qualità, bontà, economicità; uno alla volta per carità! Intanto, arrivano gli americani che proprio ieri sono andati via, e dicono che la pizza è dell’America; vengono gli inglesi e dicono che la pizza migliore si fa a Londra e non importa di chi è; viene CiroHito dal Giappone e si dice che è il migliore pizzaiolo del mondo! Adesso basta: aggia sfucuà. Innanzitutto allungando la memoria storica ricordo, ad americani, inglesi e giapponesi che è da oltre mezzo secolo che vengono in pellegrinaggio a Milano a vestire, calzare, arredarsi e mangiare. Ora che hanno ricevuto la Grazia da San Gennaro che ha fatto il Miracolo a Milano all’ombra della Madonnina, scurdammece o passato! Per l’interessante seguito vedi: http://www.gastronauta.it/articoli/2252-pizza-e-memoria-corta.html#sthash.y0FSI2H7.dpuf