Torino: un ristorante TOP al Top del grattacielo IntesaSanPaolo.

                   da: R.IT_ Marco Trabucco

Grattacielo di IntesaSanPaolo: il ristorante tra le stelle ha trovato

il suo chef

A Torino la nuova apertura più attesa è quella del ristoranteall’ultimo piano della Torre di IntesaSanPaolo. Si sono fatti i nomi più diversi come possibili cuochi (da un famoso chef francese all’abruzzese tristellato Niko Romito) Alla fine la scelta sembra essere caduta (la decisione ufficiale non c’è ancora, ma le voci che circolano lasciano pochi dubbi) su un bravo chef torinese Ivan Milani. Non giovanissimo, è per larga parte un autodidatta dei fornelli, anche se riconosce come maestro Davide Scabin: cui ha dedicato due anni fa addirittura un pranzo di “cover” cioè di piatti dello chef del Combal da lui rifatti “paro paro”. Milani ha lavorato in Langa (a Diano e poi ad Alba) poi in quel gioiello che è il San Quintino Resort di Busca a due passi da Cuneo. E lì con la sua cucina che sa sposare territorio e ricerca, mare e terra ha conquistato, come si suol dire, “pubblico e critica”. Se tutto andrà per il verso giusto già in primavera Torino avrà un nuovo locale top.
La città sperimenta nell’anno nuovo molte novità che hanno aperto negli ultimi mesi, se non proprio negli ultimi giorni, del 2015. Gaudenzio, ad esempio, nuova tavola appena inaugurata in via Gaudenzio Ferrari dove due giovani cuochi Michela Cuccovillo (allieva di Luigi Taglienti) e Alessio Zuccaro propongono piatti moderni, intelligenti, leggeri, per un aperitivo o per una cena. Da sposare con una delle migliori selezioni cittadine di vini naturali.

Poi lo spin off della Credenza di San Maurizio Canavese, nello shop di Novacoop di Galleria San Federico, una trentina di coperti che Giovanni Grasso e Igor Macchia hanno affidato alle mani di Giovanni Spegis non ancora trentenne ma con alle spalle esperienze da Vissani, da Vivalda, alla Rei di Serralunga d’Alba e poi a Torino al Rural.

Dove, ed è un’altra novità recente, gli è subentrato ai fornelli Alessandro Capaldo, allievo di un altro maestro langarolo, Maurilio Garola della Ciau del Tornavento.

Poi c’è la rinascita o almeno il tentativo di rinascita della ristorazione d’hotel a Torino. Da qualche mese fa parlare (bene) di sè Vasyl Andrusyshyn, cuoco ucraino con bel curriculum italiano che officia al ristorante Carlina (dell’omonimo hotel nell’omonima piazza).

Si parla bene anche del giovane Stefano Sforza al ristorante Les Petites Madeleines del rinnovato hotel Turin di via Sacchi.

E da provare è la cucina di Loredana Fiorio al Pain Perdu dell’hotel Boston.

Il 2016 poi sarà l’anno decisivo per il lancio tra le stelle di quello Spazio 7 della Fondazione Sandretto che ha come nuovo chef da settembre Alessandro Mecca.

Infine c’è la novità in arrivo a Stupinigi dove in primavera ancora Grasso e Macchia della Credenza apriranno un altro locale, moderno e ambizioso con alla guida due ragazzi ex del Quanto Basta, Stefano Malvardi e Alessandro Gioda.

E Cascina Martini di Murisengo che si trasferisce in un nuovo locale di Chivasso.
Un importante arrivo anche in Roero dove alla Tenuta Carretta di Piobesi d’Alba approda da febbraio il miglior cuoco ligure Flavio Costa, stella (e due cappelli) all’Arco Antico di Savona prima e poi al 21.9 di Albissola.

Sono in cerca d’autore due ristoranti storici di Langa: la Locanda del Pilone, ad Alba, dove la famiglia Boroli dopo l’addio di Masayuki Kondo, tornato a Tokyo, cerca uno chef di prima grandezza.

E La Contea di Neive. Novità assoluta è il wine bar Ape di Santo Stefano Belbo
Per finire interessante è vedere cosa farà Federico Allegri (ex Allegri di Rivoli) chiamato a sostituire proprio Milani al San Quintino Resort di Busca. Le premesse sono ottime.

E da provare è il bistrot appena inaugurato da Tonino Cannavacciuolo, lo chef di Villa Crespi oggi quarto giudice di Masterchef, a Novara al teatro Coccia.

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