Giampaolo Paglia, allo stage 2 del Corso Master of Wine, così risponde a Cronache del Gusto (che ha pubblicato la tabella soprastante), che cerca le ragioni per le quali nessun Italiano compare nei Master of The World In The World.
“Buon giorno, sono al secondo anno, o come si dice adesso “stage2″ del corso di master of wine. La differenza tra secondo anno e stage2 non e’ formale, perche’ si riconosce il fatto che, a causa dell’estrema difficolta’ dell’esame, si puo’ rimanere al secondo anno per molti anni, oppure non terminare mai. Il pass rate dell’esame è infatti inferiore al 10%. Detto questo si capisce come mai non vi siano ancora MW italiani, per una banale ragione di numeri: non vi sono ancora abbastanza candidati nel programma. Fortunatamente negli ultimi 4 anni, grazie all’impulso dell’Istituto Grandi Marchi che è divenuta main sponsor dell’IMW (Institute of Masters of Wine) le cose sono cambiate, e ci sono almeno una dozzina di studenti, di cui almeno 4/5 allo stage 2. Di fatto c’è stato solo un candidato finora che si è sottoposto all’esame, lo scorso Giugno, però senza passarlo. È quindi, anche statisticamente, solo una questione di tempo prima che si possa avere un Italiano MW. Visto come si sviluppa il corso e vista la difficoltà degli esami non prevedo che questo posa succedere prima di due o tre, o forse anche 4 anni. Siamo partiti in ritardo, ma arriveremo.”