La recensione della settimana: La Femme a San Bartolomeo al Mare

 

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San Bartolomeo al Mare –  LA FEMME

Via Cesare Battisti 58 – Tel 0183 493125

www.ristorantelafemme.com

A un chilometro dal casello A6 di Cervo, nel bel mezzo di un panorama sulle circostanti sinuose colline olivate, ecco un parcheggio facile e capiente (per la Liguria, s’intende), una passeggiatina di 50 metri e l’insegna, ovvero un quadro accattivante, “La Femme”, il cui soggetto ritroverete poi in tutti i dipinti in questo ambiente “di bianco vestito”. Nella capiente sala il pavimento in cotto è importante, i drappeggi ricchi e svolazzanti sono anche a soffitto nella veranda (riscaldata), il sottofondo non è musica da consumo ma raffinato “jazz lounge”, gli spazi hanno respiro giusto grazie ai tavoli rotondi e ben distanziati, le tovaglie di Fiandra sono color crème e le mise en place, ovviamente, elegantine.

Questo locale procede “con passo da alpino” e ogni volta trovo qualche novità. Quest’anno essa è costituita dal cuoco che, lasciato dopo otto anni un hotel cinque stelle, ha chiuso con i classici e comodi binari della cucina d’albergo per realizzarsi in questi fornelli a vista sala, confrontandosi fianco a fianco con questo patron che non vuol fare una cucina per “iniziati”, ma che è molto critico con se stesso, ostinato e a volte incontentabile nella realizzazione di un piatto che gli frulla in testa…

Dopo l’arrivo della focaccia e il pane a fette, caldi entrambi, in un cestino che rincalzeranno puntualmente, ecco il menu la sera del mio passaggio: Apetizer   Crudo di mare con maionese di nocciole e verdure dell’orto Polpo croccante crema di panizza all’extravergine. I tempi di servizio sono giusti e così le temperature anche nel Pescato di cattura alla plancha e ratatuille estiva di verdure. In alternativa è disponibile il Morbido di vitello su soffice di patate salsa al porto e verdure Al dessert buonissimo quello al cioccolato. Il tutto per soli 38 EURO: una vera vie en rose,  un invito a tornare spesso. Il menu viene consigliato (ma non imposto) per l’intero tavolo e i suoi piatti possono essere tranquillamente ordinati anche singolarmente alla carta, coordinando opportunamente i tempi del rispettivo servizio.

La carta vini consente un bel viaggio in Italia, ma non soltanto, perché il patron è un appassionato di Spumanti e di vini francesi; i loro prezzi esposti sono fortunatamente “comprensivi” delle condivise debolezze dei seguaci di Bacco.

Nel mondo della ristorazione, uso alle litanie di impersonali “TuttoBeneeee?” di addetti che, anziché ristorarvi davvero, vi girandolano intorno senza ascoltarvi e anzi pensando ai casi loro, qui ho finalmente trovato una gentile camerierina che ascolta, serve diligente e con inclinazione, calma e sorridente. Quanto al vostro sorriso, esso non dovrebbe mancare al momento del conto, anche se cenerete alla carta!

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