TRATTORIA DALLA ETTA
Via Roma 33 – LUCINASCO IM
Tel.0183 52367
Lucinasco non è dietro l’angolo, ma questo locale merita la mezzoretta di strada da Imperia verso il cuore degli uliveti, una valle non conosciuta come meriterebbe, nonostante le continue citazioni dei media sulla Cucina Mediterranea. Etta e Fabrizio han lasciato dei lavori dignitosissimi (e dai redditi certi) per tentare la realizzazione di un sogno. Per i due contava l’immersione nella natura, la libertà dell’esprimersi, dell’essere più che l’apparire, del fare piuttosto che il dire, della concretezza realizzata giorno per giorno piuttosto che i supponenti “fatuaggini” e blabla oggi tanto considerati: missione compiuta, con i inevitabili sacrifici, ma compiuta! Ora tocca è la clientela apprezzare, clientela che non manca, soprattutto in estate, quando sono aperti anche in settimana.
A 100 metri da un rassicurante parcheggio, l’ambiente è un primo piano, con pareti dal caldo colore salmone/rosa antico, tavoli ben distanziati con tovaglie ocra chiaro, bella stoviglieria e, qualche volta, anche rassicuranti tovaglioli in candido cotone, anziché usa e getta. Nel lusso del silenzio, vivaddio, senza scadenti colonne sonore in sottofondo (come imperversa ovunque), patron Fabrizio s’incuriosisce se vi vede per la prima volta, vi accoglie, vi spiega i particolari, vi parla del territorio, dei suoi prodotti (dei suoi 2500 alberi di ulivo), vi spiega il suo buon olio del quale la bottiglietta antirabbocco arriva sul tavolo a inizio pasto, senza infarloccarvi con ciarle prolungate.
Poiché la carta (pur scritta all’ingresso, come di legge) è praticamente a voce, eviterò imprecisioni, ma a memoria cito la decina di buoni assaggi di antipasti caserecci, per passare poi ai ravioli di erbette, oppure le crepes, o ancora le tagliatelle fatte in casa. Tutto è realizzato al momento, tutto sa di cose buone, dei sapori di un tempo. Ne è curata anche la presentazione e le quantità sono dignitosissime. E’ una cucina che si basa sul territorio, sana e trasparente, come nel classico coniglio in casseruola, oppure la faraona bianca, o la tagliata di vitello. Anche se avrete deciso una dieta ritengo impossibile resistere poi alla invitante bonomia con la quale vi offrono un dessert, che non avrà titoli altisonanti, ma per i quali può talvolta cogliersi in sala qualche mugolio di piacere.
La scelta vini è i linea con l’insieme e propone un itinerario ligure/piemontese, ma una scelta su un ottimo Ormeasco di Ramò (12° per la gioia dello “chauffeur” del ritorno) costerà 15 euro. Un prezzo che certamente non fa fare gli occhi grossi, come del resto il pasto, a 25-30 euro, che è un loro vero atto di fede nel vostro frequente ritorno. Ma, ci sarà pure un difetto!? Beh, riproducono recensioni di clienti che TripAdvisorizzano, ma magari questo un peccatuccio che rileva soltanto il vostro cronista che diuturnamente s’impegna umilmente… Luigino.filippi@alice.it – www.buongiornogourmet