da: Andrialive.it
La Camera Agricoltura di Nice da notizia di un caso per ora solo sospetto presso Nizza: l’esito definitivo delle analisi (svolgentesi a Nantes) sarà comunicato entro il 21-22. C’è invece un caso già accertato a Rungis, presso Parigi, comunicato dal ministero dell’Agricoltura. Il batterio è stato individuato grazie al rafforzamento dei controlli del governo francese. Il batterio provoca l’essiccamento degli ulivi, ma colpisce anche altre specie, tra cui le viti.
«Il riscontro della presenza del batterio anche in Francia dimostra quello che abbiamo sempre detto, che l’emergenza Xylella è di carattere sovranazionale, che la risposta si deve generare da azioni unitarie e che la sede per farlo è Bruxelles». Lo afferma il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina. «Tutti dobbiamo sentirci impegnati a combattere questa particolarissima problematica» sottolinea.
«L’Europa è una groviera, possibile che non ci si renda conto di ciò? Quanto avvenuto in Francia non ci fa gioire, ma anzi fa crescere la preoccupazione sulla portata della fitopatia. Ci aspettiamo ora dall’UE uno scatto di reni». È il commento del senatore pugliese Dario Stefàno (Sel). «Questo fatto – prosegue l’ex assessore regionale all’Agricoltura – evidenzia ancor di più l’assurdità dell’embargo francese nei confronti di 102 specie di vegetali pugliesi».
«Da questa notizia, quello che appare evidente è che le teorie complottiste che circolano a proposito di una diffusione volontaria della Xylella in Puglia, da parte di chi avrebbe interessi ad abbattere gli ulivi, vengono definitivamente destituite da ogni fondamento» aggiunge Pino Romano, capogruppo Pd nel Consiglio regionale della Puglia.
Sulla scoperta francese inteviene anche il Movimento 5 stelle con Giuseppe L’Abbate, capogruppo in commissione Agricoltura della Camera: «L’Unione europea si dimostra per l’ennesima volta fallace con le sue politiche. Quando si tratta di misure di austerità, la Commissione è onnipresente. Quando, invece, sono in corso vere e proprio emergenze, che mettono in ginocchio l’economia di interi territori, la sua presenza è praticamente inesistente. Anzi, ordina la risoluzione e impone multe a chi non le risolve in tempo».